Siamo cresciuti nel nostro passato e nella nostra tradizione,
ci siamo fatti condizionare dalle nostre abitudini, dagli ambienti e dagli schemi di vita,
siamo superbia, tristezza, gioia, godimento…
ognuno ha ben salda una sua opinione, un suo pensiero,
una sua paura,
temiamo di perdere qualcosa o qualcuno di prezioso,
così ci attacchiamo ad essi e in essi ci determiniamo.
Ci identifichiamo quindi con la casa, la famiglia, il lavoro, gli ideali,
ma quanti sono disposti a distaccarsi da tutto
e conoscere il proprio pensiero?
Perché una volta compresi
cesserà il tempo
e il pensiero, tramite un processo psicologico, crea il tempo,
il tempo, poi, appura e configura il nostro pensiero.
Perché è la nostra mente che ci guida
ed è una mente che sa anche creare vere illusioni
che sa ingabbiarci.

devo ancora capire che cosa significhi veramente vivere
come faccio quindi a sapere che cos’è la morte?
Abbiamo relegato entrambi in compartimenti stagni,
ma allora perché vivo e ho l’impressione di morire?
Si dice che la morte arriva dopo la vita
eppure lei, la morte, è ancora qui, la sento presente
ora.
Una mente imprigionata,
la quale separa la vita dalla morte da spazi immensi,
come può comprendere?
Comprendere è libertà.
Come potremmo mai vivere liberi
se ognuno di noi è identificato?
O sei eterosessuale o sei gay.
O sei intelligente o sei ignorante.
O sei sposata o sei zitella.
O sei papà o sei nessuno.
O sei imprenditrice o sei sguattera.
O sei ottuso o sei acuto.
Esistiamo per mezzo di un’identificazione:
dobbiamo avere una proprietà, un nome, una famiglia, uno scopo…
dobbiamo essere tutto ciò che siamo stati e vogliamo essere.
Siamo ciò con cui ci siamo identificati.
È di questo che siamo fatti
e senza di questo non siamo niente.
Desideriamo che il nostro riconoscimento viva all’infinito
ma io non credo nell’infinito
e non m’interessa la tua identità.
Tu mi piaci nuda,
mi piace quello che nascondi e non quello che fai vedere.
Mi affascina il naturel,
Sarebbe meraviglioso scoprire insieme la tua piena natura.
Il non conosciuto è immensamente più grande del conosciuto.
Il conosciuto non è altro che il nostro pianeta
nell’universo sconosciuto.
La verità invece è diversa, è strana,
ma più la inseguo e più mi sfugge.
Non potrò mai afferrarla in nessun modo
e non potrò mai imprigionarla con me,
perché lei, la verità, è libera.
Dovrei accettarlo
e lasciarla perdere,
dovrei camminare da sola e alla cieca.
Ma in questo modo
la conoscenza, l’esperienza e la memoria
non potranno mai offrire alcun conforto.
E io adesso vivo in una solitudine completa e incontaminata
che non è né vita né morte.
∞ S.J.∞
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