lunedì 18 agosto 2008

Figli? No grazie


So già di affrontare un discorso molto delicato se non proibito, ne sono cosciente poiché mi sono imbattuta in siffatto argomento più volte ed ho sempre dovuto difendere le mie idee dalle provocazioni altrui.
Ogni qualvolta espongo il mio pensiero ho come l’impressione che l’articolo 19 della nostra costituzione non sia mai esistito, mi sento a volte un’eterodossa.
Le miei idee probabilmente sono facilmente obiettate perché palesate da una ventiduenne, perciò questa volta esporrò le mie convinzioni tramite statistiche, relazioni e citazioni di noti personaggi, le quali fungeranno da scudo. Potrei essere derisa oppure commiserata, non m’importa, so solo di non essere l’unica a pensarla così, probabilmente sta nascendo un nuovo movimento ed una nuova corrente di pensiero e d’espressione, ecco il motivo per cui l’argomento è così conteso.

Catherine Hakim, London School of Economics, scrive:
"Mai come ora, presso molte società, quella di non avere figli è una legittima opzione, per uomini e donne".
In passato (come negli anni '50 e '60) la mancanza di figli era la conseguenza della povertà o di cambiamenti radicali, della perdita di uomini in tempo di guerre, l'infertilità colpiva al massimo il 3% delle coppie. Oggi, la decisione di avere, o di non avere, un figlio è il risultato di una combinazione di fattori, tra cui le opportunità di carriera, lo stile di vita e la condizione economica. In Italia e in Spagna le donne senza figli sono il 14%, in Gran Bretagna il 20%, in Germania il 45%.
Ecco perché dalla Germania alla Russia si parla sempre più spesso di sanzioni per chi sceglie di non fare figli (Evviva la libertà!!!). In Russia, dove la natalità è scesa dal 2,3 degli anni '80 all'attuale 1,3 bambini per donna, una lobby affaristica ha chiesto un inasprimento fiscale per le coppie senza bambini. In Germania, alcuni economisti e politici hanno suggerito che le pensioni di chi non ha figli siano tagliate del 50%. Gli esperti sostengono che i governi dovrebbero modificare le loro politiche per spingere i genitori che hanno già uno o 2 bimbi ad averne un altro: potrebbero prendere esempio dalla Francia, che ha aumentato i sussidi alla natalità per incoraggiare le famiglie ad avere il terzo o quarto figlio. Insomma si cercano i compromessi più astuti per convincere/costringere le donne a mettere su famiglia. "La maggior parte delle coppie senza figli aspetta troppo a lungo per concepire ed un terzo sceglie di restare davvero senza figli", dice Tomas Sobotka, demografo dell'Istituto di Vienna.
Se in Gran Bretagna, sta crescendo il mercato di libri come "Child-Free and Loving It" ("Felici Senza Figli"), che la giornalista Nicki Defago spiega di aver scritto "per far sì che le donne che decidono di non fare bambini sappiano che i loro sentimenti sono perfettamente normali", nelle librerie italiane invece brulicano di libri di Corinne Maier “No Kid"Quaranta ragioni per non avere figli.
Non si può più ignorare il fatto che il non volere bambini è sempre più spesso una scelta e non una rinuncia, i motivi sono molteplici, tutte elencate senza pudore dall’ economista, psicanalista e anche mamma francese Corinne Maier.
Esistono donne che non hanno il desiderio di dare alla luce un figlio: «Non ho mai voluto figli, ricordo quando da ragazzine le mie amiche sognavano la maternità e io restavo freddissima, non me ne importava niente» Susanna Tamaro, La grecista Eva Cantarella le va a ruota: «I figli deve farli chi li vuole. Io non ho mai sentito questo desiderio, non mi pento e non mi sento un mostro», Candida Morvillo: «Il mio orologio biologico non è mai scattato, ho preferito il lavoro, i viaggi, gli amici. E poi ci sono così tante coppie/ scoppiate che ci si può sempre trovare, come me, un fidanzato con figli di cui occuparsi ogni tanto », la scrittrice Camilla Baresani ricorda: «Mamma e nonna mi dicevano sempre "bambina mia non cascarci, non fare figli. Prima il lavoro, poi il resto". Io finora ho ubbidito. Le loro parole però oggi creano imbarazzo», l'ex campionessa di sci di fondo Manuela Di Centa, per il fatto di non avere avuto figli, ha ottenuto l'annullamento del suo primo matrimonio: «Nessuna vergogna, non li volevo e basta.». Natalia Strozzi, attrice, imprenditrice e discendente della Monna Lisa, cita la «settimana di 70 ore» della Maier: «Nella mia vita, ora, non c'è spazio per un terzo lavoro ». E anche per chi di lavoro ne ha uno («ma totalizzante»), come l'avvocato Giulia Bongiorno, a volte la scelta si impone: «Professione o figli. Io ho scelto la prima. Vergogna no, non scherziamo». Anche Tiziana Maiolo è stata molte cose ma non mamma: «Insegnante, giornalista. Moglie. Mi sono anche divertita. Un mattino mi sono chiesta: "E i figli"? Il mio inconscio aveva lavorato per me».

Viviamo in un’epoca in cui in teoria si è liberi di esprimere la nostra indole eppure mi sento ugualmente vincolata: “non è facile spiegare serenamente di non volere figli perché suscita riprovazione, chi ha coraggio di farlo è considerato un deviato dal proprio ambiente. Ci si mette di mezzo anche lo Stato il quale teorizza l’idea di un certo tipo di famiglia come modo per difendere il nostro nazionalismo, mentre il capitalismo incoraggia le persone a spendere un sacco di soldi, perché fare figli significa creare nuovi consumatori, che hanno bisogno di case più grandi, di macchine più grandi. Non ignoriamo il fatto che il bambino costa un occhio. È tra gli acquisti più costosi che il consumatore medio possa fare nel corso della vita. In ambito monetario costa più di una macchina di lusso all’ultima moda, di una crociera intorno al mondo, di un bilocale a Parigi. Viviamo in una società di formiche, in cui lavorare e fare figli modella l’orizzonte ultimo della condizione umana. Se il lavoro è l’oppio dei popoli, i figli ne sarebbero la consolazione? Una società in cui la vita debba essere limitata a guadagnarsi il pane e a riprodursi è una società senza futuro, perché priva di sogni. Il filosofo Kojève diceva che “l’animale si definisce per il fatto di esaurire le sue possibilità esistenziali nella procreazione”. Oggi molti genitori non sono lontani dall’animalità.”
Ci si immagina una famiglia simile a quella della Mulino bianco, (chi vuole divertirsi un po’ suggerisco di andare a vedere su you tube gli spot della Mulino bianco dal 1990 in poi, consiglio anche di procurarsi un pacchetto di fazzoletti), questa pubblicità, e molte altre, descrive una famiglia irreale: troppo perfetta e troppo felice. La verità è che la perfezione non esiste.
“Nelle grandi città una coppia su due divorzia o si separa, sono separazioni che riguardano soprattutto le coppie giovani. Un numero sempre più elevato si separa quando i bambini sono ancora piccoli: statisticamente è intorno al quarto anno dalla nascita del primo figlio, o poco dopo quello del secondo.
La maggior parte degli omicidi e degli atti di pedofilia avviene nell’ambito famigliare, un dato che fa riflettere. Le relazioni genitori-figli non sono uno scherzo. Non sono fatte solo di amore, ma anche di odio, risentimento, gelosia, ovvero di sentimenti di cui non si parlano. Un altro dato di fatto che spesso viene occultato o negato è la differenza di retribuzione tra uomini e donne che continua ad essere in media il 27%. Diventare madre vuol dire insomma perdere soldi. Il tempo che la madre trascorre con i figli non lo passa a lavorare. Le donne perdono in media da 100.000 a 150.000 euro sull’insieme della loro carriera per crescere i figli. La maternità è poi spesso sinonimo di lavoro part time, senza prospettive di carriera, e senza speranza di ottenere promozioni, contrariamente alla donna, quando gli uomini diventano padri, la loro attività professionale aumenta ed essi s’impegnano maggiormente sul lavoro. Alcuni studi mostrano che gli uomini dotati di brillanti carriere sono spesso padri di famiglia stracarichi di figli, mentre le donne di maggiore successo spesso non ne hanno. Non ci sono dubbi: i figli sono un acceleratore di carriera per gli uni, una palla al piede per le altre.” La vera uguaglianza tra i sessi è probabilmente una chimera (ma questo è un altro discorso che affronterò nei prossimi post).
Rabbrividisco al solo pensiero che il bambino rappresenta per molta gente l’anello mancante tra l’umano e l’infinito, non vedo il nesso e non ne vedo gli esiti, specialmente ai giorni d’oggi. Tra le tante convinzioni spesso ci si dimentica che il figlio non è né un dovere né una necessità. E’ una possibilità. Ci sono svariati motivi per cui una ragazza od una donna decida di non avere figli, è naturale non procreare, fa parte della natura, succede anche per gli animali come per i vegetali, nulla al mondo può e deve metterci mano, la natura di una donna deve seguire il suo corso e non deve essere intralciata dalle convinzioni o desideri altrui. È così complicato accettarlo?


∞ S.J.∞

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Non sono d'accordo con buona parte delle conclusioni che trai. E non a causa delle opinioni che esprimi, ma per il modo in cui credi possano essere sostenute. Se sei convinta di quello che dici, non devi sentire il bisogno delle altui opinioni. Non stiamo parlando di eventi storici. E' solo una scelta di vita, sei liberissima di intraprenderla. In quel testo lunghissimo hai dimenticato di esplicitare una cosa fondamentale: le motivazioni che ti hanno portato a pensarla così. Spero non sia il pensiero altrui. Hai fatto un discorso meramente economico ed opportunista. C'è molta gente che i figli li vuole consciamente e senza essere influenzata da nessuna presunta "morale" di cui tu sostieni l'esistenza. C'è gente che non fa i conti con la calcolatrice prima di avere un figlio. C'è geste felicissima di avere figli. Esistono famiglie in cui non ci sono sentimenti di odio latenti tra i componenti.
Col fatterello delle lobby affaristiche che vogliono che si facciano figli...mi hai solo fatto sorridere.
Dimentichi che l'esistenza di tutti (anche mia e tua) è dovuta al fatto che qualcuno li ha voluti.
Dimentichi inoltre il fatto che la procreazione è necessaria alla vita. Per quanto ti facciano schifo i mocciosi...beh rappresentano il domani, il nostro futuro.
E per finire...se ancora credi di essere "inferiore" all'uomo...non mi pronuncio.
Ripeto ancora: non sono le tue opinioni ad avermi rattristito, ma il modo in cui le sostieni.
A presto, spero.

P.S.: Ovviamente sei assente, ma il tempo per le lunghe dissertazioni lo trovi.

Anonimo ha detto...

Ora che lo rileggo più attentamente sembra che tu voglia dimostrare che la famiglia sia deleteria per l'esistenza umana. La realtà è esattamente opposta. Si può anche affermare che molte morti avvengono sulle auto...vogliamo eliminare le auto?
La maggior parte degli omicidi avvengono tra conoscenti...vogliamo smettere di conoscere gente?
La maggior parte dei casi di cancro alla pelle è dovuta ad un'eccessiva esposizione ai raggi UV...vogliamo smettere di andare in spiaggia?
Se non vuoi avere figli...beh sei libera di farlo, nessuno ti obbligherà a rinunciare a questa libertà. E soprattutto non sei tenuta a giustificarlo con delle statistiche. Non sei tenuta a dimostrare che non sei così diversa dal resto della gente. Non capisco dove vedi tutta questa chiusura intellettuale. Il fatto che i tassi di natalità si abbassino è la dimostrazione che le donne senza figli sono in aumento. Cosa temi?
A mio avviso, per essere più completa potresti dare una motivazione valida a questa scelta.
Ad esempio..."Temo il parto.".
Oppure..."Non credo di essere in grado di far la mamma.".
Oppure..."Preferisco avere un'auto di lusso.".
Oppure, molto semplicemente..."Credo che un bambino valga meno di 150.000 Euro.".
Forse con quest'ultima frase renderesti meglio l'idea...chi l'ha detto che l'egoismo e il materialismo sono dei reati?
Ho fatto solo l'errore di credere che fossero estranei a te.
Non sono nuovo a valutazioni erronee
A presto.

Jessica ha detto...

La prefazione della mia “lunga dissertazione” a quanto leggo è veritiera, di rimando ottengo sempre provocazioni.
Dopo aver letto le tue opinioni ho abbandonato il computer ed irritata ho cercato di distrarmi con altre faccende, ma i miei pensieri sono spesso legati a te perciò non volevano svincolarsi dai tuoi commenti. Mi confermi purtroppo che le cose semplici e naturali sono al quanto complicati da accettare, ti confesso che mi rattrista parecchio.
So come la pensi su questo tema, ne abbiamo già parlato, e sono d’accordo con buona parte di quello che dici, le altre… le tue istigazioni invece le reputo convincimenti, i quali ascolto volentieri per riuscire a mettere alla prova il mio temperamento.
Nel momento in cui mi espongo un po’ troppo vengo immancabilmente avventata dagli attacchi esterni, per tale motivo ho utilizzato numeri e parole di celebri intellettuali per corazzarmi, non di certo per esporre solamente pensieri altrui. Sono d’accordo che il mio discorso segue una linea prettamente economica, che male c’è? nessun genitore sprovveduto sfugge dalla calcolatrice. Sono d’accordo che esiste molta gente che i figli li vuole consciamente , tu ne sarai un esempio. Sono d’accordo che la procreazione è necessaria per la sopravvivenza, non lo nego e non l’ho negato, ho semplicemente scritto che non procreare è un’altra peculiarità della natura e deve essere rispettata per chi, come me, la sostiene, per tale motivo non sono fascista, il mio interesse non è sterminare nessuno, benché meno le famiglie ( oppure le autovetture o la gente in generale ), ciò che mi preme comunicare è che esistono numerosi motivi per cui non voler figli. Sono d’accordo che tutto questo discorso inscrive una mia scelta di vita dalla quale sono libera di intraprendere, e così sto facendo. Non sono d’accordo invece del tuo giudizio nei miei confronti: non mi reputo un’opportunista (non vedo alcun motivo per cui io debba mirare ai profitti ed ottenere tornaconti personali), non mi reputo superiore a nessuno (se si potesse misurare la mia autostima non basterebbe nemmeno uno spettrometro), non penso di essere né egoista e né materialista, almeno non tanto quanto lo stai immaginando tu in questo momento, ( ho scritto che un figlio costa molto, sono bilanci effettivi, perdona il mio interesse, fa parte anche del mio lavoro, sarà abitudine? perdona la mia sfacciataggine ma non sono io quella che conosce i nomi di tutte le belle macchine ed il relativo valore, non sono io quella che cerca col binocolo il miglior posto di lavoro, il quale permetterà di ottenere la migliore retribuzione possibile). Non sono d’accordo che l’esistenza di tutti sia voluta da qualcuno, che poi quel qualcuno deve essere per forza la madre, molte donne sono costrette a procreare per svariati motivi immorali, puoi afferrare tali cause senza che li elenchi . Se quel qualcuno è inteso come entità trascendente, bè sai come la penso. Probabilmente mi vedrai un mostro, una mangia bambini o no.. aspetta una mangia… com’era.. “schifosi mocciosi” …. Penso di poter essere una brava mamma se lo desiderassi realmente, poiché i bambini mi piacciono, resta il fatto comunque di non volerne perché tra i tanti motivi non ne sento l’esigenza ed il desiderio di farne.
Leggi più attentamente.. ho paura che hai frainteso molte cose, e poi, i giudizi nei miei confronti …spero che siano esplosi accidentalmente a causa della tua impulsività, anche se temo che il tuo sconforto sia dovuto dalle nostre idee discordanti i quali sicuramente hanno infranto le tue prospettive.
Nessun problema, ci sono abituata, non sei certo la prima persona la quale non riesce a comprende e/o accettare i miei valori senza evitare di macchiarmi immancabilmente di affrettati giudizi che non mi appartengono affatto.
... Ho torto? e così sia, ma non venirmi a dire che l'infinito esiste!!!

Alessandro Cassano ha detto...

eheheh

tie'

http://www.ilsocio.net/2010/07/dieci-buoni-motivi-per-non-far-figli.html