lunedì 20 aprile 2009

Pensiero infinito rinchiuso nello spazio angusto della mia scatola cranica




A differenza di molti viventi l’homo sapiens ha il privilegio di salire le vette del bene, in caso di discesa è addirittura capace di emergere dagli abissi della sofferenza a fronte alta. Personalmente tali peculiarità le reputo oramai inconsistenti.
Mi sento sola, mi sento sola nell’immensità indifferente dell’universo da cui sono emersa per caso, e non per caso asserisco che il mio dovere, il mio vivere e il mio destino non sono sicuramente scritti in una qualche opera fondamentale. Ecco il motivo per cui so di essere niente in questo enigmatico cosmo e niente sarò per qualcuno il quale potrebbe rappresentare il mio cosmo.
E sono anche consapevole che il mio essere niente non ha gusto in questo brodo biotico. Tuttavia sogno, sogno ancora. Sogno una nuova era geologica e biologica nella storia della terra, in cui la parola “utopia” non esiste e soprattutto non esistono gli avverbi di negazione per poter finalmente affermare: “l’infinito esiste!”.
Temo che la vera ingiustizia di noi umani sia poter sognare un infinito inconquistabile.

∞ S.J.∞

8 commenti:

Carmelo M. ha detto...

il mio cervello si trova davanti un doppio significato :D devo riuscire un attimo ad elaborarlo..senza finire in un loop senza fine dei miei pensieri :D

Carmelo M. ha detto...

pensando di trovare un duplice significato alle tue parole, mi sono semplicemente accorto che non ne comprendevo la profondità.

Temo che la vera ingiustizia di noi umani sia poter sognare un infinito inconquistabile.
me la devo ripetere qualche volta nella testa :D complimenti, affascina davvero

Jessica ha detto...

Grazie... ho espresso concetti un po' aspri, ma se non posso sfogarmi qui allora non saprei proprio dove battere la testa

Carmelo M. ha detto...

ma figurati..era una riflessione positiva su quel che scrivevi :d solo che alle volte ci metto un pò a capire :D
vivere cent'anni...se fossero come quelli della Montalcini, firmerei subito :D

Lorenzo ha detto...

dopo l'homo sapiens c'è l'homo sapiens sapiens e dopo, per fortuna, ci sarà il bonobo.

Squilibrato ha detto...

Parole santissime, un concetto descritto divinamente (che mi sa un po' di trascendentale). Sono assolutamente d'accordo con te sul tuo sentirti niente.

Le generazioni a venire vedranno la nostra epoca come noi vediamo il Medioevo?

Silvia... ha detto...

tesoro mio, infinito è tutto ciò che fa di te la persona che sei...
io scendo nell'abisso e torno fuori atesta alta e torno nell'abisso, mille volte per colpa del silenzio...so di non meritarlo e scappo....forse questa è la volta buona per fare il mio silenzio, il tempo per curare le mie ferite da silenzio con la stessa "arma"....capaci di cambiare, di tornare, di volerci bene...prima di tutto....TI ABBRACCIO in un silenzio pieno di parole....

Silvia... ha detto...

tesoro mio, infinito è tutto ciò che fa di te la persona che sei...
io scendo nell'abisso e torno fuori atesta alta e torno nell'abisso, mille volte per colpa del silenzio...so di non meritarlo e scappo....forse questa è la volta buona per fare il mio silenzio, il tempo per curare le mie ferite da silenzio con la stessa "arma"....capaci di cambiare, di tornare, di volerci bene...prima di tutto....TI ABBRACCIO in un silenzio pieno di parole....