giovedì 17 settembre 2009

Il contrario di luminescente



In questa cupa vita osservo indifferente.
Di fronte a me delle candele spente,
fumo, bevo e scrivo, scrivo e scrivo… inutilmente,
mentre le mie lacrime scendono condannando l’onnipotente.

∞ S.J.∞

5 commenti:

Carmelo M. ha detto...

le mie..sembrano mortificar me stesso..

Asha Sysley ha detto...

E cerchiamo sempre di condannare colui o colei che a questo non può rispondere per non sentirci in dovere di dover cercare una soluzione alla verità.
Ma dobbiamo andare avanti, avere il coraggio di prendere in mano un nuovo fiammifero e accendere la realtà davanti ai nostri occhi, per dura e cruda che sia. Ma dobbiamo farlo, renderci conto finalmente di dove siamo e di ciò che vogliamo. Pregni di questa verità, non potremo far altro che accendere altre candele o spegnerne alcune, sollevarle altre e camminare o lasciare che la loro cera invada il nostro corpo fondendo piacere e dolore.

Cerca ancora, ancora una volta. Ma non restare al buio.

SerialLicker ha detto...

a volte non servono ore di discorsi per esprimere un'emozione

grazie per averla condivisa (e chissà che farlo non ne riduca il peso)

Roberta ha detto...

le condanne servono per liberaci da quel peso che ci opprime. E forse non saremo mai davvero sciolte da quelle catene ma di sicuro vedendole scritte nero su bianco su un foglio le rende più gestibile ai nostri occhi lucidi. Le candele si consumano, ma ispirano...ispirano tanto...

Madame Butterfly ha detto...

Proprio quando siamo abbattutti dobbiamo trovafre il coraggio di guardarci allo specchio e prenderci ciò che pià di null'altro ci appartiene: la nostra vita.
Lo so, sono parole utopiche, le solite parole che aiutano a consolare ma che difficilmente riusciamo a mettere in atto.
Però, in ogni caso quando uscirai da questo periodo sarai più forte.