giovedì 4 settembre 2008

Io sto bene, grazie



Quella donna spesso senza volto, priva del clitoride, delle piccole e delle grandi labbra, con la vulva e la bocca cucita, senza rossetto, senza diritti, senza dignità, poiché considerata meno di una capra.

Quella mamma che urla al cielo per riavere la sua anima, morta insieme al proprio figlio, ora senza muro e senza futuro.

Quel vegetale immobile sul letto di un ospedale da ormai troppi anni, a osservare bene, il respiratore a cui è attaccato sembra più vivo di lui.

Quella ragazzina, con gli occhi bassi e le nocche coperte dalle maniche, intoccabile per alcuni (ma non per altri) poiché il proprio corpo racconta dolori penetranti.

Quel bambino con l’addome gonfio e con gli occhi spenti, che riesce a prevedere il suo futuro osservando i propri genitori morire lentamente di fame.

Sono alcune persone le quali oserebbero dire senza vergogna che il mondo fa schifo.


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∞ S.J.∞

11 commenti:

kay ha detto...

ho vissuto sulla mia pelle almeno un paio delle situazioni che descrivi...e ad una terza ho assistito molto da vicino...
è vero che in quelle situazioni uno ha tutto il diritto di dire che la vita fa schifo...
ma quando abbiamo la fortuna di trovarci al di fuori di certe cose abbiamo sempre e comunque il dovere di pensare che sia una cosa meravigliosa...

Jessica ha detto...

@ Kay
Sono felice che esistano persone come te, il mondo sembra meno inquinato.
Un abbraccio

johnny ha detto...

penso che se non hai voglia di viverla la tua vita fa comunque schifo....mi dispiace ma non penso che sia sempre meravigliosa, a volte può non piacerci. su queste cose sono un po' cinico, però penso che a volte è davvero meglio la morte.......

solo una cosa...ti prego togli cristina aguilera!!!!!!

Clelia ha detto...

Prima di tutto ti faccio i complimenti, scrivi davvero bene. Mi piace anche il titolo che hai scelto... molto molto molto significativo!
Credo che quando parli di quella ragazzina ti rivolgi ad una anoressica. Io ho scritto un nuovo post in proposito.

Clelia

Sara ha detto...

dico che è vero.

che siamo privilegiate rispetto a tante.

Che è anche vero però che se dalla Vita molte di noi hanno avuto tutto, perchè poi si affacciano quegli spauracchi dei mali dell'anima??

Jessica ha detto...

@ Johnny says:

Accontentato in parte, spero che la prima canzone ti piaccia!

Solo una cosa… se pensi realmente di preferire in alcuni momenti la morte, allora significa che anche tu sei arrivato al lastrico (vedi il vegetale o il bambino col ventre gonfio), ma se fosse una vendetta contro i conflitti dell’anima o l’incomprensione della gente, oppure l’insoddisfazione personale della propria vita, allora proferisco di preferire la rinascita.
Un abbraccio.

@ Clelia:

Lusingata, è dir poco, grazie tante.
Sono ruzzolata nel tuo blog ed ho subito risposto.
;)

scrittrice75 ha detto...

jessica sei davvero brava, complimenti per come scrivi e per quello che riesci a comunicare con le parole.
Hai ragione a dire che in questi casi bisogna dire che la vita fa schifo,ma a volte mi chiedo: queste persone lo pensano davvero? un saluto da angela

Jessica ha detto...

@ Sara

Non ho idea, è come se oltre all'ignoranza, alla guerra, alla sfortuna, alla cattiveria, alle ingiustizie ecc... ci sia un altro male da temere ossia noi stessi, o meglio, la nostra anima.
Quelle persone vorrebbero vivere, mentre altre, anche non soffrendo quanto loro, desiderano morire.
C'è chi leccherebbe escrementi per la fame mentre alcuni vomiterebbero il biscottino perché ritenuto sovrabbondante per il proprio corpo...
Strana la vita, vero?
Tu Sara che ne pensi?

veronica ha detto...

Accettare se stessi delle volte è terribile. Non si tratta di vita: la vita è quello che ci scorre intorno, poi noi interpretiamo e facciamo nostre quello che ci interessa.
Vomitare il biscottino è un'azione che deriva da un odio per se stessi e non per la vita. Noi nella vita ci stiamo dentro ma possiamo anche ignorarla e certo non la cambiamo. Può cambiare il nostro modo di vederla.
Io odio il mio corpo e spesso il mio carattere, ma amo la vita.
Il tuo post p uno spunto per diecimila bellissimi argomenti...io ho affrontato quello che mi sta più a cuore.

Grazie per i complimenti al mio blog: il tuo mi piace perchè sembra una dimensione a parte...dimensione jessica!

Jessica ha detto...

@ Scrittrice75

Recentemente mi sono inabissata nei libri biografici di donne islamiche, dalle seguenti testimonianze molte desideravano morire, ma dopo interminabili angherie e peripezie, sono riuscite a cambiare vita e con essa l’idea del suicidio, altre invece, nonostante siano finalmente libere, continuano a tenerla in considerazione…

Ravasin Paolo, mio compaesano, Eluana Englaro, Chantal Sebire, Clara Blanc desiderano morire, anche se, in questo caso, la morale è ben diversa poiché aspirano a far capire al mondo che né i politici, nè la Chiesa, né quelle maledette macchine hanno il diritto di giocare imitando Dio, desiderano semplicemente che la vita faccia il suo naturale corso.

La storia ci insegna che la guerra è una brutta bestia, molti soldati e molti superstiti si sono tolti la vita per le brutture di questo spesso ingiusto mondo, molti non hanno seguito questo estremo gesto, ma certo è che la loro non è più vita.

Non penso che una bambina più volte stuprata, magari da un proprio famigliare (il 70% degli abusi sessuali sui minori avviene in famiglia) o un bambino del terzo mondo voglia continuare a vivere in quelle sporche condizioni.

Che dire, c’è chi ha la sfortuna di vivere il marcio di questo mondo e desiderare la morte e chi ha la fortuna di vederlo solamente da lontano, molto lontano, e desiderare anch’essi la fine…
Entrambi lo credono davvero.
Sono cinque mesi che giro in questa blogsfera ed ho spesso letto e percepito che alcune persone lo desiderano realmente, d'altronde esistono testimonianze e dati di fatto di tutto questo, purtroppo.

Grazie mille del complimento, è un’immenso(?) piacere!
Ho letto il tuo commento ieri notte, ed ho ancora lo stesso ebete sorriso stampato sulla faccia.


@ Veronica

Ero sempre(?) dell’idea che chi non ama se stesso e la propria umanità non riesce ad amare gli altri… e quindi la vita.
Ora ho delle perplessità riguardo a questo mio pensiero.
Leggendo il tuo commento mi sono resa conto che c’è chi, invece, piace ed ama ciò che vede fuori, ma non quello che vede dentro… allora mi chiedo: E' possibile che lo schifo presente in questo mondo possa condizionare inconsciamente l’amore di noi stessi?
E poi…perché odiarsi e farsi del male se ci pensa già la vita?
Un abbraccio.

digito ergo sum ha detto...

la vita non è bella, MA PERÒ non fa nemmeno schifo. che se ci pensi, nascere, vivere e morire, son cose così. Che è facile sì, da criticarla. Ma occorrerebbe entrare in un ospedale, e chiedere a chi la sta lasciando, se la sua schifosa vita fa davvero così schifo. Certo, qualcuno, potrebbe anche risponderti di sì. Ma potrebbe (e LA condizionale è d'obbligo) anche avere torto, o il dente avvelenato. Magari a torto.

La vita è quella cosa a cui CI sputeresti in faccia, salvo poi non poterne fare a meno.